In dialetto Gaì significa “nascosto”. E proprio da quella parola ha preso forma l’idea che scaturisce dall’osservazione del territorio in cui sono cresciuti. Perché a Bossico e nel Parco dell’Alto Sebino ci sono molte potenzialità nascoste, appunto, che se valorizzate con un obiettivo condiviso dagli stakeholder coinvolti, possono essere determinanti per il prossimo sviluppo territoriale. È questo il concetto alla base di “Placàt”, tra bere e mangiare a km0, muoversi in sella a una bici, fare escursioni ed entrare in contatto con la comunità locale per conoscerla e supportarla. E in più, esperienze didattiche, progettazione sostenibile e un Ecocampeggio nel bosco che dalla primavera ospita turisti innamorati della natura.
Un eco-sogno
Un sogno che diventa progetto. Sentire la montagna dentro – Feel the mountain inside, come recita il loro pay off – rappresenta per questa impresa fatta da un gruppo di amici di vecchia data, “un modo di vivere la quotidianità in profonda connessione con l'ecosistema naturale”. Dopo aver visitato differenti culture e luoghi del mondo, hanno deciso di dedicare la propria vita alla “promozione e valorizzazione di un sistema nuovo nel territorio che da sempre chiamano casa”. Placàt, infatti, nasce, cresce e vive nel borgo di Bossico, paese montano bergamasco insediato su un altipiano di origine morenica a 860 mt slm. Il suo territorio, caratterizzato da ampie aree boschive e un'esigua componente urbanizzata, si inserisce all'interno del più ampio PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) dell'Alto Sebino.
Noleggio, flotte e itinerari
Natura ed ecosostenibilità, per una realtà che mette la bicicletta al centro del proprio progetto. Al momento collabora con realtà locali e si appoggia a noleggiatori, acquisendo flotte di e-bike per favorire i movimenti dei turisti. Ma vista la richiesta - "la quasi totalità dei clienti dell’Ecocamping, in fase di prenotazione chiede la disponibilità di mezzi e la presenza di percorsi cicloturistici" - il servizio è destinato a crescere.
Plàcat ha anche aderito a Ciab, perché "il Club delle Imprese Amiche della Bicicletta è un connettore per tanti operatori che così possono fare rete tra loro: possono organizzare tour guidati, legati al mondo della bicicletta e sostenersi a vicenda".
Gli angoli nascosti
L'obiettivo è quello di permettere a turisti e cittadini di utilizzare la bici non solo per scoprire il territorio e per spostarsi nei paesi limitrofi, ma anche per stimolare e diffondere stili di vita sani, in grado di generare benessere e salute. "Questo modello, di cui si discute ampiamente in vari contesti locali, è un apripista per poter attuare in futuro un bike sharing intercomunale che valorizzi i sentieri di montagna e la percorrenza lenta!". Per scoprire in bici tutti gli angoli “nascosti”.